Sulla carta potrebbe essere la più difficile, sono i campioni d’Europa, a Madrid, in uno stadio un po’ particolare, differente da tutti gli altri stadi. Falliti finora gli affondi per Hazard ed altri top players, il Real avrebbe dunque rivolto le sue attenzioni proprio su Morata: l’indiscrezione è stata lanciata in Spagna da El Chiringuito, che parla del possibile affondo del club spagnolo per riportare a casa uno dei suoi talenti. Saliamo con lui sull’autobus di linea che accompagna i giocatori dell’Uruguay a disputare la finale del 1930; ci accostiamo al prato di Pasa-dena su cui scivola Andrés Escobar; ci fermiamo al semaforo londinese che suggerisce all’arbitro Aston l’idea dei cartellini; entriamo nello stadio Monumental mentre Daniel Passarella solleva la coppa, a poche centinaia di metri dalle celle dove i desaparecidos ascoltano la partita alla radio; scendiamo a San Siro, davanti agli occhi azzurro tenebra di Buffon, in lacrime per il Mondiale che non giocherà mai più. Non so se sarà mai un grande ct, probabilmente no; non so se rivincerà mai più un mondiale da allenatore, probabilmente no; non so se inventerà qualcosa di più grande di quei gol che nell’86 fece all’Inghilterra, uno di mano e uno in uno slalom mai più rivisto se non in pallide imitazioni; non so se avrà mai più una città come Napoli e un’intera nazione come l’Argentina ai suoi piedi, probabilmente no; non so se nulla potrà mai essere più forte di quei ricordi; non so nemmeno più se Diego è ancora Diego, perché pensavo che avrebbe potuto anche fare gol al tempo e invece il tempo su di lui ha lavorato parecchio, è come se avesse vissuto tre vite; ma quello che io aspetto proprio di più da questi Mondiali è rivederlo su un campo di calcio.
Affrontandola nella prima gara del girone potremmo riuscire a giocare una grande partita, sicuramente la squadra ci proverà, perché abbiamo l’organico per fare bella figura, anche se davanti abbiamo dei marziani. Non capita spesso di giocare a Madrid e quando accade cerchi sempre di fare bella figura. In quel momento ero abbastanza titubante, ero con un piede di qua e uno a Madrid. Ero molto indeciso… Poi però l’amore ha prevalso su tutto. Se togliamo il Real Madrid, le altre due Viktoria Plzen e CSKA sono due squadre molto competitive. E noi arrivammo a Madrid molto concentrati e determinati. Tra i due infatti sembrano essere nate delle ruggini sopratutto dopo la partita degli ottavi di Champions League che il Rel Madrid ha giocato sul campo del CSKA Mosca, con una temperatura decisamente proibitiva. Se sono arrivate in Champions vuol dire che sono forti. Altri articoli attualmente indossati dai giocatori sono basi protettive, come la gamma TechFit Adidas, la gamma NikePro della Nike e la gamma BaseLayer della Canterbury. La sfida: arrivare a ripetere un livello così alto senza giocatori come Toni Kroos e Nacho Fernández, gestendo, allo stesso tempo, le pesanti perdite di Carvajal e Militão.
In quel rettangolo di gioco ne hanno visti di campioni, ne sono passati tanti e tanti giocatori ci sono tutt’ora. La nuova proprietà rossonera vuole arrivare a Gonzalo Higuain e le due società sono al lavoro per imbastire lo scambio. A seguire, andando a scalare per minutaggio, c’è Niccolò De Vico. C’è stato un momento nella mia carriera, dal 2004 in poi, nel quale hanno cercato di portarmi a Madrid in tutti i modi. Ovviamente non succede niente perchè l’unico momento nel quale Destro avrebbe fatto la differenza era proprio l’azione precedente al cambio nella quale Verdi ha cercato Avenatti che era ancora con le ridotte a correre in salita. Nel 2002 il primo gol a Madrid con una vittoria, per 1-0. Uno dei ricordi più belli della mia carriera. Alisson è uno dei nomi più importanti per il calciomercato in uscita della Roma, con le sirene del Real Madrid che sono sempre più assordanti. Però sono più i ricordi belli in questi venticinque anni di carriera.
Però ogni volta mi fa la stessa battuta, perché sono stato l’unico giocatore che non è riuscito a portare al Real, e lui non se ne è mai fatto una ragione. Da quando il suo nuovo attaccante è arrivato nella capitale spagnola, l’allenatore delle Merengues ha costantemente sostenuto il suo giocatore. Dotato di un fiuto del gol eccezionale, Alfredo Di Stefano non riuscì mai ad imporsi realmente con la maglia della Nazionale (Argentina e Spagna) tanto da non accedere mai ad una fase finale di un campionato del Mondo, con cui il fuoriclasse argentino avrebbe avuto maggiore legittimità nel dibattito su chi sia stato il giocatore simbolo del ‘900, inserendosi fra Pelè e Maradona. La sezione di baseball, fondata nel 1944 e vincitrice di 8 titoli nazionali. Giorgio Chiellini si è allenato in gruppo e a questo punto avanza di diritto la propria candidatura per un posto da titolare nel match di domani sera contro il Milan. Cresciuto nel settore giovanile del Valencia, debutta in prima squadra l’11 novembre 2010, nella partita di Coppa del Re contro il Logrones.
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